Prepararsi agli Screening Ginecologici: Una Guida Completa

Come affrontare al meglio l’appuntamento con la prevenzione

Screening genecologici

È ormai dimostrato: un check-up dal ginecologo può prevenire molte patologie importanti, o individuarle sul nascere, quando possono essere trattate facilmente con successo. Eppure, noi donne spesso sviluppiamo un vissuto di ansia in relazione ad una visita ginecologica. Temiamo esami e test che consideriamo invasivi della nostra sfera intima. Ci domandiamo a che età iniziare con i controlli, e spesso tendiamo a rimandare il più possibile l’inizio della prevenzione, cosa che gioca a sfavore del nostro benessere. Nei prossimi paragrafi, risponderemo alla domanda: qual è l’età giusta per sottoporti a ciascuno degli esami ginecologici? Inoltre, cercheremo di capire meglio in cosa consiste ciascun test. Per vedere insieme che nella maggior parte dei casi, si tratta di affrontare un breve momento che per alcune di noi può causare fastidio o uno stato emotivo di tensione, ma che può esserci d’aiuto nel  farci stare meglio e prevenire possibili patologie.

Screening per Adolescenti

È importante che la prevenzione ginecologica inizi presto. La prima visita ginecologica con screening può essere effettuata con le prime esperienze sessuali. Proprio a questa età è indicato somministrare il vaccino per il Papilloma virus.

Moltissime donne nel corso della loro vita vengono a contatto con questo virus. Si tratta di un agente trasmesso prevalentemente per via sessuale, ma non in maniera esclusiva. La fascia di età fra i 15 e i 17 anni è particolarmente soggetta a contrarlo.

Il Papilloma virus, detto anche HPV, può causare modificazioni, dette displasie, nelle cellule della cervice uterina, ovvero del collo dell’utero. Tali displasie nel corso degli anni possono portare all’insorgenza di un tumore particolarmente insidioso perché spesso asintomatico.

Nella stragrande maggioranza dei casi l’infezione da HPV non comporta problemi e regredisce spontaneamente. Tuttavia, il vaccino in età giovanile può essere un prezioso aiuto per ridurre il rischio oncologico per tutta la vita della donna, fino alla menopausa.

Le visite ginecologiche durante l’adolescenza sono anche l’occasione per chiarire ogni dubbio sulla salute intima, iniziare ad affrontare il tema della contraccezione ed eseguire il primo Pap-test, esame che consiste nel raccogliere alcune cellule della cervice uterina e analizzarle in cerca di displasie. Cosa aspettarsi da un pap-test? L’esame, della durata di pochi minuti, prevede il prelievo, con una spazzola morbida di alcune cellule epiteliali da analizzare in laboratorio. Il responso sarà fornito direttamente dal ginecologo a circa tre settimane dal prelievo del campione.

Screening in età fertile

A partire dai 25 anni, e per tutta la durata dell’età fertile, è fortemente consigliato che l’appuntamento con la prevenzione sia fissato almeno una volta l’anno.  Ogni dodici mesi va programmato un check-up ginecologico completo, comprensivo di ecografia transaddominale, se la donna non ha mai avuto rapporti sessuali, o ecografia transvaginale in caso contrario. Ecco cosa prevede un programma di screening.

 

Pap test e Test HPV

Ogni tre anni circa il check-up prevederà il Pap test. Se questo evidenzierà qualche anomalia, si passerà all’HPV Test, finalizzato a rilevare nelle cellule della cervice uterina tracce del DNA del Papilloma virus.

 

Preparazione Pap Test e Test HPV

Per evitare di falsare i risultati dell’esame, è consigliato:

  • astenersi dall’utilizzo di trattamenti vaginali, come candelette, ovuli, creme o lavande, almeno nei tre giorni che precedono l’esecuzione del test
  • non usare i lubrificanti, in quanto possono interferire con la preparazione e i risultati dell’esame
  • evitare rapporti sessuali nei tre giorni precedenti all’esame

 

La Biopsia endometriale

Dai 40 ai 50 anni, si avvicinano le fasi della premenopausa e della menopausa vera e propria. L’attenzione alla prevenzione dovrà aumentare: in caso di alterazioni anomale del ciclo, perdite anomale o dolore durante i rapporti, lo screening può prevedere la biopsia endometriale dell’utero, esame non doloroso che può chiarire la natura di questi sintomi. In presenza di sintomi, la visita ginecologica va programmata al più presto.

 

Preparazione Biopsia endometriale

L’esame non prevede una preparazione in senso stretto, anche se:

  • è meglio svolgere l’esame tra il 10°-24° giorno del ciclo
  • è bene astenersi dai rapporti sessuali non protetti nei giorni intercorrenti fra l’ultima mestruazione e il momento dell’esame

 

L’auto-palpazione del seno

Un’attenzione particolare va riservata al seno: oltre all’auto-palpazione, da effettuare una volta al mese alla ricerca di eventuali addensamenti, la prevenzione comprenderà la visita senologica con esami. Fino ai 40 anni è consigliata l’ecografia mammaria, atta a rilevare noduli sospetti. Dopo i 40 anni sarà da prevedere uno screening mammografico (mammografia), esame radiologico effettuato con macchinari a basse emissioni di radiazioni.

 

Preparazione mammografia

La mammografia è un esame rapido e efficace, che permette di rilevare anomalie nei tessuti mammari, inclusi tumori al seno.
Può essere effettuato in qualsiasi periodo del ciclo ed è priva di controindicazioni, anche in presenza di protesi mammarie. Si consiglia tuttavia, a chi è ancora in età fertile, di evitare il periodo pre-mestruale, poiché il seno, che durante l’esame verrà compresso da due lastre, è fisiologicamente più sensibile al dolore.
Non richiede particolari preparazioni. Tuttavia, prima della mammografia, è consigliabile evitare di applicare creme, deodoranti o talchi nella zona delle mammelle e delle ascelle, perché possono interferire con la qualità dell’immagine.

Screening in Menopausa e Perimenopausa

Durante il periodo della menopausa, solitamente a partire dai 50 anni di età,  la parola d’ordine  “prevenzione” è più importante che mai, con screening anche in assenza di sintomi. Il controllo dovrà sempre prevedere mammografia, ecografia e Pap test.

La menopausa porta con sé delle modifiche psicofisiche che possono impattare sul benessere della donna.  Fra le altre cose, si verifica una severa diminuzione della produzione di ormoni, fra cui gli estrogeni, che svolgono un ruolo fondamentale nel metabolismo osseo. Il risultato è che dopo la menopausa le ossa possono diventare più fragili e porose, con conseguenti rischi di fratture. Si tratta della temuta osteoporosi, un problema che eccede la sfera ginecologica e richiede l’attenzione del medico curante. E’ importante notare che il ginecologo può consigliare alla donna in menopausa di di sottoporsi alla mineralometria ossea computerizzata (MOC), che rilevando la densità minerale ossea può diagnosticare precocemente l’osteoporosi.

Consigli Pratici per la Preparazione agli Screening Ginecologici

Abbiamo compreso che lo screening ginecologico va affrontato senza ansia, perché deve essere percepito come parte della normale routine di prevenzione. È utile, anche dal punto di vista psicologico, arrivare preparate correttamente. E questo comporta concedersi anche un momento, prima della visita, per fare mente locale sulle informazioni che dovremo dare al medico, e sulle domande che a nostra volta vorremmo rivolgergli.

Scrivi pure una lista di tutti i dubbi e i quesiti che vuoi porre: avere un buon dialogo con il proprio medico è molto importante, anche dal punto di vista psicologico. Prendi nota delle tue mestruazioni, in modo da riferire correttamente sulla regolarità del tuo ciclo. Oggi molte applicazioni possono aiutarti a redigere il tuo calendario mestruale direttamente dal tuo cellulare o PC.

Ricorda di riportare al medico le tue patologie in corso oppure passate, compresi interventi chirurgici di qualsiasi genere, non solo ginecologico. Parla senza problemi non solo delle tue gravidanze passate, ma anche dei metodi contraccettivi che eventualmente utilizzi, come anche delle malattie sessualmente trasmissibili che hai contratto. Riferisci in modo il più possibile preciso sulle malattie occorse nella tua famiglia, come per esempio le patologie oncologiche, metaboliche o endocrinologiche che possono in qualche modo influire sulla tua salute ginecologica.
 
Prima di effettuare un esame, ricorda sempre di informarti se devi presentarti a digiuno, oppure con la vescica piena, condizione che può essere richiesta per l’ecografia. Ricorda di portare con te tutti gli esami più recenti.
 
Cerca di programmare la visita quando non sei mestruata, preferibilmente entro i primi dieci giorni dal ciclo. Inoltre evita di applicare trattamenti vaginali, come ad esempio creme vaginali nelle 48 ore precedenti la visita, per non alterare le condizioni presenti.

Durante e Dopo: Cosa Aspettarsi dagli Screening Ginecologici

Ogni visita ginecologica prevede alcune fasi canoniche. Si inizia con l’ispezione dei genitali esterni; successivamente, il ginecologo inserisce nella vagina lo speculum, strumento che consente di osservare l’apparato genitale interno, ovvero il collo dell’utero e le pareti vaginali. L’inserimento dello speculum non deve generare timore: non provoca dolore, ma un fastidio sopportabile che si attenua in pochi minuti.

Si effettuano quindi l’ecografia, transaddominale oppure transvaginale, e il Pap test. La visita prevede anche l’esame bimanuale, che permette al ginecologo di valutare la condizione dell’utero e lo stato di tube e ovaie, alla ricerca di lesioni o altri segni patologici.

Il ginecologo può valutare se effettuare dei tamponi vaginali e cervicali, atti a individuare la presenza di agenti patogeni e di infezioni come la gonorrea, la clamidia, l’infezione da micoplasmi o da HPV. Anche in questo caso si tratta di un test indolore: il medico inserirà per prima cosa lo speculum, poi procederà a strofinare la punta di un bastoncino cotonato sulle pareti interne della vagina.

Per effettuare il Pap test invece si utilizzano il cyto-brush, ovvero un sottile spazzolino di plastica e una spatolina di legno. Il materiale raccolto, viene posizionato su un vetrino per essere analizzato in laboratorio. Subito dopo l’esame, la donna può tornare senza problemi a casa o affrontare la giornata lavorativa.

Per quanto il Pap test sia di importanza fondamentale per la prevenzione oncologica, è opportuno sottolineare che non è esente da possibili limiti. Può avvenire raramente che un tumore si sviluppi fra un controllo con esito negativo e il successivo: per questo è importante che in presenza di sintomi quali dolori al basso ventre o perdite anomale di sangue, ci si rivolga al ginecologo il più rapidamente possibile.

In più il Pap test può dare come esito un falso positivo. Per questo, in caso di positività andranno successivamente effettuati ulteriori controlli, come l’HPV test, che si svolge con modalità analoghe, oppure la colposcopia, che prevede l’ispezione del collo dell’utero con uno strumento ottico, con eventuale raccolta di tessuto (biopsia). Anche in questo caso non si tratta di un esame doloroso, ma al massimo fastidioso.

 

Conclusioni

Il check-up ginecologico può essere considerato da alcune di noi come un’incombenza opprimente. Anche se non è sempre facile, dobbiamo cercare di vederlo per quello che è: una preziosa occasione per prevenire patologie importanti, per coltivare la nostra salute, in una sfera che è sì intima, ma riguarda anche la nostra sicurezza, la nostra relazionalità, la nostra affettività e, se lo scegliamo, la nostra possibilità di procreare serenamente. In un’espressione, il nostro benessere come donne.

Domande Frequenti sugli Screening Ginecologici

  1. Cosa devo fare prima di uno screening ginecologico?
     

  • Tieni un registro delle tue mestruazioni
  • Informati bene sulle patologie della tua famiglia
  • Chiedi se devi presentarti a digiuno o a vescica piena
  • Non applicare trattamenti vaginali (ovuli, creme, ecc.) nei due giorni precedenti
     

  1. Come posso interpretare i risultati di uno screening ginecologico?

 Chiedi sempre al tuo medico curante o al tuo ginecologo.

     

  1. Quanto spesso dovrei fare uno screening ginecologico?

Almeno una volta all’anno, in assenza di sintomi. Più frequentemente se hai patologie croniche. Inoltre ricorda: in presenza di sintomi, rivolgiti subito al tuo medico.

     

  1. Da che età e fino a che età è importante sottoporsi a uno screening ginecologico?

 Si può cominciare alla comparsa delle prime mestruazioni e continuare fino in tarda età, almeno fino ai 70 anni.

     

  1. Posso fare uno screening ginecologico durante il ciclo?

Sarebbe preferibile farlo tra l’8° e il 10° giorno.

     

  1. Posso fare uno screening ginecologico se ho avuto rapporti di recente?

Sì. In caso di Pap test, è però preferibile evitare rapporti nei due giorni precedenti.

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