L’importanza Della Visita Ginecologica Per La Salute Femminile

Scopri il ruolo delle visite ginecologiche nella prevenzione e nella diagnosi precoce

Visita ginecologica

La visita ginecologica è un momento fondamentale per ogni donna. Anche in assenza di sintomi, è consigliato programmarla una volta all’anno, come parte della routine di prevenzione. Il controllo ginecologico può diventare l’occasione per chiarire dubbi e chiedere informazioni su corrette pratiche igieniche, sessualità, contraccezione, maternità, soprattutto se la paziente è giovane. Occorre invece rivolgersi prontamente al ginecologo nel caso di sintomi e disturbi, quali ad esempio: prurito, bruciore a livello vaginale e vulvare; perdite vaginali atipiche, o emorragie al di fuori del ciclo; mestruazioni irregolari, abnormi o dolorose; qualsiasi dolore pelvico, anche al di fuori del ciclo; dolore durante i rapporti sessuali; cambiamenti al seno e ai capezzoli, come noduli, cisti o secrezioni.

È possibile rivolgersi al ginecologo anche per problemi inerenti alla salute riproduttiva, la vita di coppia, la capacità di procreare.

Il ginecologo è il punto di riferimento per tutto ciò che attiene alla salute femminile e alla prevenzione intima. Nel corso della visita viene effettuata una panoramica della salute riproduttiva e genitale della paziente compresa la valutazione degli organi: utero, vagina, ovaie, tube di Falloppio, seno. In assenza di sintomi, il ginecologo ricerca eventuali segni precoci di patologie ancora non manifeste, con l’intento di gestire prontamente ogni specifica necessità. Può inoltre prescrivere esami in grado di rilevare fattori di rischio come l’infezione da Papilloma virus (l’HPV test), oppure individuare anomalie nei tessuti del collo dell’utero (attraverso il Pap test), che a lungo andare potrebbero trasformarsi in tumore.

Come Prepararsi Alla Visita Ginecologica

Nel corso di circa mezzora, senza dolore o eccessivo fastidio, una visita ginecologica completa può prevenire moltissime patologie. Eppure è vastissima la percentuale di donne che rimandano il check-up ginecologico, complici timori come la sensazione di essere invase nella sfera intima, o anche la possibilità che i controlli individuino delle patologie. Il primo passo per sconfiggere l’ansia è prepararsi. Vediamo allora qualche semplice indicazione su come affrontare in serenità l’incontro col ginecologo.

I dubbi che possono assalirci per la preparazione alla visita ginecologica possono essere molti. Per cominciare dai più banali: come dobbiamo andare vestite? La risposta in questo caso è: il più comodamente possibile. Durante la visita sarà difatti necessario togliersi gli slip e slacciare il reggiseno (per l’esame al seno), pertanto è meglio indossare abiti facili da sfilare.

Igiene e pulizia: procediamo normalmente, come se fosse una giornata qualsiasi. Se ci fa sentire più sicure e se siamo abituate così possiamo depilarci, anche se dal punto di vista dell’osservazione medica la cosa è del tutto ininfluente.

Importante: la visita inizierà con un colloquio durante il quale il medico chiederà informazioni su malattie pregresse, sia della paziente sia dei suoi famigliari. È bene raccogliere queste informazioni prima. In più si dovrà riferire della regolarità delle mestruazioni, ragione per cui è utilissimo tenere un diario del proprio ciclo, magari utilizzando una delle tante app direttamente sul nostro cellulare. Potrà esserci chiesto di ricordare a che età si è verificata la prima mestruazione (menarca). Ricordiamo inoltre di portare tutta la documentazione riguardante le nostre malattie o le nostre gravidanze passate: ecografie, referti di esami e quant’altro.

Durante la visita è possibile che siano svolti esami come ecografie o Pap test. Chiediamo senza timore, al momento della prenotazione, se occorre che vescica e retto siano vuoti, oppure se bisogna presentarsi a vescica piena (alcune ecografie lo richiedono).

La visita ginecologica di controllo andrà fissata quando la paziente non è mestruata, se possibile almeno dopo il quinto giorno dall’inizio del ciclo. Nel caso però di mestruazioni anomale o abnormi, il controllo va effettuato il più prontamente possibile.

Cosa aspettarsi durante la visita ginecologica

Una visita dal ginecologo non richiede moltissimo tempo: anche se prevede l’esecuzione di esami come l’ecografia, la sua durata sarà di circa mezz’ora. Una volta effettuata, la donna può tornare tranquillamente alle sue occupazioni quotidiane.

La prima fase prevista è quella del colloquio, la cosiddetta anamnesi. È un momento importante utile per stabilire un contatto umano fra medico e paziente. È importante rispondere con serenità e sinceramente alle domande poste, oltre che porre domande nel caso si abbiano particolari dubbi o perplessità.

Segue poi il momento dell’esame esterno. La paziente dovrà posizionarsi sul lettino ginecologico, appoggiando le gambe su due supporti in modo da tenerle sollevate e divaricate. Tale posizione permette al ginecologo l’osservazione prima della regione pelvica, poi dei genitali esterni (come imene, clitoride, piccole e grandi labbra) fino al perineo e all’ano, in cerca di infiammazioni, malformazioni, lesioni o altre anomalie come rigonfiamenti e noduli. È possibile che il medico chieda alla paziente di tossire, per verificare che non si verifichi una perdita di urina, o di segni di prolassi dell’utero e delle pareti vaginali.

Si passa quindi all’esame dei genitali interni. Il medico ginecologo inserisce nella vagina lo speculum, strumento in plastica o metallo che comprende due valve che possono divaricarsi, L’operazione non deve spaventare: non è dolorosa, anche se alcune donne possono trovarla fastidiosa. Nel caso la paziente sia vergine, si potrà utilizzare uno speculum appositamente progettato.

Lo speculum permette di osservare le pareti vaginali, per verificare che non siano presenti anomalie come lesioni sospette, infiammazioni o polipi. Consente inoltre di controllare il collo dell’utero, o cervice uterina, e di eseguire se previsto il Pap test, che consiste nella raccolta di cellule che, successivamente analizzate, possono rilevare anomalie pre-tumorali. Con modalità simili, in questa fase si può eseguire l’HPV test alla ricerca del DNA del Papilloma virus: anche in questo caso, l’obiettivo è valutare il rischio di una problematica oncologica.

Dopo questa fase di esplorazione visiva, l’esame interno dei genitali si conclude con la palpazione bimanuale: il ginecologo inserisce indice e medio nella vagina, e con l’altra mano preme sulla parte bassa dell’addome, in modo da tastare utero, ovaie e tube e valutarne forma e consistenza. Se la paziente non ha ancora avuto rapporti sessuali, in alternativa si può effettuare l’esplorazione per via rettale.

La visita può prevedere anche un’ecografia, che può essere effettuata in due modalità: transaddominale o pelvica, se la paziente è vergine, oppure transvaginale, prevedendo cioè l’inserimento di una sonda ecografica nella vagina, per visualizzare ovaie, utero e vescica in cerca di cisti ovariche, fibromi o polipi endouterini.

Infine un altro momento essenziale di prevenzione è la palpazione e ispezione del seno, per escludere noduli o formazioni anomale. È l’occasione giusta per imparare la tecnica dell’autopalpazione. È consigliabile che la donna esami il proprio seno almeno una volta al mese, di preferenza sette giorni dopo la fine del ciclo.

A seconda dell’esito della visita, il ginecologo potrà decidere di approfondire il quadro diagnostico con altri esami, come la colposcopia (un esame ispettivo ancora più approfondito) con eventuale biopsia o se ripetere il test citologico dopo alcuni mesi.

Come la visita ginecologica si inserisce nella routine di prevenzione

La visita ginecologica completa è una fase importante della routine della prevenzione intima di ogni donna. A partire dalle prime esperienze sessuali, e poi fino a intorno ai 65/70 (ovvero ben oltre la comparsa della menopausa), è consigliato fissare uno screening ginecologico comprensivo di ecografia una volta ogni dodici mesi. Questo in assenza di sintomi: nel caso di disagi o sofferenza, la visita va programmata prontamente.

A che età effettuare dunque la prima visita ginecologica? La risposta è che non esiste un’età giusta per sottoporsi alla prima visita ginecologica. Potrebbe essere consigliabile dopo le prime mestruazioni oppure in preparazione al primo rapporto sessuale o subito dopo, quando insorge un’esigenza contraccettiva, proprio per controllare che sia tutto a posto e vivere la sessualità con serenità e protezione. Indipendentemente dall’età o dall’attività sessuale, è importante consultare un ginecologo per una prima visita in età adolescenziale se si verificano sintomi come dolore pelvico, ciclo mestruale irregolare, perdite vaginali anomale, o altri problemi ginecologici.

La visita, come abbiamo visto, si può effettuare anche se la donna è vergine. Una visita dal ginecologo è l’occasione per chiarire possibili dubbi su sesso e contraccezione, e per apprendere come fare prevenzione di tutti i giorni. Il ginecologo può dare consigli su una corretta igiene intima, e indicare poche preziose regole, come evitare fumo e alimentazione scorretta. Fattori che possono a tutte le età determinare rischi per la nostra salute, anche intima.

Conclusioni

Prepararsi adeguatamente allo screening ginecologico ci aiuta a vivere meglio questo appuntamento con la prevenzione, e ci permette di prendere più consapevolezza dell’importanza del nostro benessere intimo.

Molte donne considerano la visita ginecologica una fastidiosa incombenza, magari da rimandare il più possibile, finché un sintomo non ci costringe a rivolgerci al medico. Forse ansia e insofferenza possono almeno attenuarsi se consideriamo l’appuntamento dal ginecologo come un regalo che ci concediamo per una vita affettiva e intima più sicura e gratificante; in definitiva, come un atto di amore nei confronti di noi stesse.

Domande Frequenti sugli Screening Ginecologici

  1. Quali sono i benefici a lungo termine delle visite ginecologiche regolari?

Permettono di anticipare o di individuare sul nascere molte patologie importanti, in modo da prevenirle o combatterle in modo efficace.

  1. È normale sentirsi ansiosi prima di una visita ginecologica?

L’ansia da visita ginecologica è un sentimento molto diffuso. La visita non è dolorosa, tutt’al più un po’ fastidiosa. E può essere l’occasione per chiarire dubbi su tutto quello che riguarda il nostro benessere intimo.

  1. Quali domande dovrei porre al mio ginecologo durante la visita?

Sentiti libera di chiedere quello che vuoi sapere su ciclo mestruale, attività sessuale, fecondità, maternità, menopausa e quant’altro ti viene in mente. Non farti problemi, si sta parlando del tuo benessere.

  1. Quali documenti o informazioni dovrei portare alla mia visita ginecologica?

Tutti gli esami passati (come ecografie, Pap test, HPV test). Riporta con precisone se il tuo ciclo mestruale è regolare o presenta anomalie. Riferisci di qualsiasi malattia passata, e di qualsiasi farmaco tu stia assumendo. Informa il medico sulle tue gravidanze passate, anche quelle non portare a termine. Informati e riferisci sulle malattie più importanti nella tua famiglia: diabete, tumori, disfunzioni della tiroide, irregolarità delle mestruazioni o menopausa precoce.

  1. Posso effettuare la visita durante le mestruazioni?

È meglio svolgere la vista almeno 5 giorni dopo il ciclo. Ma se soffri di sintomi o disturbi, rivolgiti comunque al medico.

  1. Devo depilarmi?

È indifferente: fa la cosa che ti sentire di più a tuo agio.

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