L’importanza della Prevenzione Ginecologica per il benessere intimo

La prevenzione delle malattie ginecologiche gioca un ruolo chiave nella salute femminile. Eppure, con un’agenda piena di appuntamenti, questo impegno, vissuto molto spesso come sgradevole, viene procrastinato.

Prevenzione-ginecologica

Le tipologie di prevenzione ginecologica

Il nostro benessere ha bisogno di essere tutelato con controlli periodici. La visita ginecologica si accompagna a esami semplici e poco invasivi come ecografia e pap test, che possono rivelarsi essenziali per individuare patologie e malattie ginecologiche molto diffuse. L’apparato genitale femminile è in prevalenza interno al nostro corpo, e quindi solo un controllo ginecologico può individuare precocemente anomalie come fibromi uterini o cisti ovariche, o l’insorgere di malattie infettive, come Candida o Tricomoniasi, molto frequenti fra le donne sessualmente attive. La visita ginecologica è anche l’occasione per verificare la regolarità del ciclo mestruale, controllare le condizioni di fertilità o individuare una gravidanza. Può anche essere il momento per apprendere informazioni importanti sulla salute sessuale femminile e richiedere una consulenza contraccettiva: il ginecologo, oltre a fornire consigli utili per la salute femminile in generale, potrà indicare il metodo di contraccezione più adatto ai singoli casi.

Possiamo individuare tre possibili tipi di prevenzione ginecologica:

 

Prevenzione primaria

In questa categoria rientra il check-up ginecologico annuale, completo di visita ed ecografia, da effettuare in assenza di sintomi, a puro scopo preventivo. L’obiettivo è prevenire la patologia, o trattarla nelle primissime fasi della sua insorgenza.

 

Prevenzione secondaria

In questo caso, ci si sottopone alla visita non appena si manifesta un sintomo o un’anomalia. È ancora la fase in cui è possibile intervenire tempestivamente sullo sviluppo delle patologie insorgenti.

 

Prevenzione terziaria

Riguarda la fase in cui una patologia cronica è conclamata. Visite ed esami vanno riprogrammati periodicamente per valutare terapie, evitare ricadute, determinare percorsi di riabilitazione.

Slip e rosa appesi ad un filo, simbolo della prevenzione ginecologica

Esami Consigliati Per La Prevenzione Ginecologica

Gli strumenti a disposizione della prevenzione della salute femminile sono molti. Ciascun esame può permetterci di individuare sul nascere specifiche patologie. Vediamo quali sono i principali esami diagnostici a nostra disposizione, e come sottoporci a essi possa contribuire al nostro benessere.

L’ecografia

Si tratta di un esame indolore, poco invasivo e privo di rischi, consigliato a donne di tutte le età, comprese quelle in menopausa.

Può essere fondamentalmente di due tipi:

  • Ecografia transaddominale, nel caso la paziente non abbia mai avuto rapporti sessuali.
  • Ecografia pelvica transvaginale, indicata se la paziente ha avuto rapporti sessuali.

Nel secondo caso, una sonda ecografica viene inserita all’interno della vagina, per visualizzare gli organi pelvici: ovaie, utero e vescica.

Anche in assenza di sintomi, un’ecografia può individuare sul nascere anomalie e patologie, come cisti ovariche, fibromi, polipi endouterini.

Un vantaggio dell’ecografia è la rapidità del risultato: la paziente riceve il referto nel corso della visita stessa.

 

Il Pap test o test di Papanicolaou

È il più importante test di screening ginecologico per prevenire i tumori della cervice uterina (detta anche collo dell’utero). Anche questo esame si esegue facilmente nel contesto della visita ginecologica, con un minimo fastidio per la paziente. Consiste in un prelievo di cellule dalla cervice esterna ed interna: le cellule vengono posizionate su un vetrino per essere esaminate.

Il test rileva le alterazioni delle cellule in una fase precedente al tumore. Tali alterazioni, dette displasie, sono frequentemente causate dal papilloma virus (HPV), e se trascurate potrebbero trasformarsi in tumori.

Individuando in modo molto precoce le displasie, che precedono di anni l’insorgenza del tumore, il Pap test ha abbassato notevolmente la mortalità per il tumore della cervice uterina.

Il referto dell’esame richiede circa due settimane di tempo. Il Pap test è consigliabile a tutte le donne, fino ai 64 anni di età e a partire dall’inizio dell’attività sessuale: il papilloma virus, principale causa delle displasie, si trasmette infatti sessualmente. Tuttavia il Pap test può essere prescritto anche a donne che non abbiamo avuto rapporti, dato che alcune forme di tumore non sono originate dall’HPV.

 

Test HPV

In questo caso, nelle cellule prelevate dalla cervice uterina viene rilevata direttamente la presenza del DNA del Papilloma Virus. Completamento ideale del Pap test, si effettua se il referto di quest’ultimo ha segnalato una condizione alterata. Nell’ambito della prevenzione secondaria, si prescrive il Pap test anche alle pazienti a rischio.

 

Tamponi cervicali e vaginali

Prelevando in modo indolore cellule con un tampone dalla cervice dell’utero o dalla vagina, oltre al Papilloma Virus è possibile rilevare anche una gamma di microrganismi in grado di causare malattie, quali gonorrea o clamidia.

 

Test per malattie sessualmente trasmettibili

Agli esami già visti, nell’ambito del check up ginecologico si può aggiungere un prelievo del sangue per individuare malattie trasmesse sessualmente, che sono frequentemente asintomatiche, e che in alcuni casi possono essere all’origine di infertilità. Nel caso poi in cui una gravidanza attesa non si realizzi, possono essere svolti anche accertamenti pre-concezionali, anche su entrambi i partner.

 

La visita senologica

Proprio come il check-up ginecologico, la visita dal senologo dovrebbe diventare un prezioso appuntamento annuale con la prevenzione e con il benessere, anche in assenza di sintomi. Questo vale soprattutto se in famiglia vi sono casi di tumori alla mammella.

Nell’ambito della visita senologica sarà possibile effettuare un’ecografia mammaria, atta a rilevare noduli sospetti. L’ecografia è indicata per donne fino ai 40 anni, mentre dopo questa età è consigliabile un esame radiologico detto mammografia, effettuato con macchinari a basse emissioni di radiazioni.

Il ruolo delle buone abitudini e degli stili di Vita nella Prevenzione

Sottoporsi regolarmente a un check up ginecologico, come abbiamo visto, è essenziale, ma non esaurisce il tema prevenzione. Ogni giorno, possiamo fare moltissimo per il nostro benessere, anche per quanto riguarda il nostro intimo.

Le regole che riducono il rischio di tumori ginecologici sono le stesse che possono aiutarci a prevenire le altre patologie oncologiche. L’alimentazione è come sempre cruciale: occorre cercare di rimanere il più possibile vicine al nostro peso forma, evitando sia i chili di troppo ma anche l’eccessiva magrezza.

Fra le abitudini d’oro, ricordiamo l’attività fisica regolare. Non sempre si tiene a mente che può apportare benefici alla nostra sfera intima: ma in una visione olistica, il benessere totale della persona è essenziale per prevenire patologie locali.

Uomo che regge un cuore di carta con disegno stilizzato dell'apparato riproduttivo femminile, simbolo della lotta contro il cancro cervicale

Quando Rivolgersi al Ginecologo?

Frequenza consigliata delle visite e sintomi da monitorare.

Prevenire per definizione vuol dire arrivare prima della patologia. Iniziare presto con i controlli ginecologici è una buona idea: potrebbe essere utile sottoporsi alla prima visita ginecologica nel momento in cui comincia l’attività sessuale. Il controllo ginecologico per una giovane donna può essere l’occasione per chiedere consiglio su temi importanti di educazione sessuale, come ad esempio i metodi di contraccettivi.

Successivamente, anche in assenza di sintomi, il check-up ginecologico completo di ecografia è consigliabile che venga effettuato almeno una volta all’anno, anche dopo il sopraggiungere della menopausa. Almeno una volta ogni tre anni è importante poi programmare il Pap test, questo almeno fino ai 70 anni, età dopo la quale il rischio di tumore al collo dell’utero normalmente si riduce. La presenza in famiglia di casi oncologici può portare il medico a consigliare di aumentare la frequenza dei controlli preventivi.

Per tutti i controlli programmati, sarà bene scegliere il periodo del mese in cui la donna non è mestruata. Tuttavia al sopraggiungere di una serie di sintomi, come dolori addominali o pelvici, mestruazioni irregolari o abnormi, è consigliabile rivolgersi prontamente al ginecologo anche durante il ciclo mestruale.

 

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